San Nicola il Demonio e sua Aridità
Non sembri fuori luogo questa sottolineatura della vita del Santo Longobardese, ossia la realtà del Demonio e la sua aridità di spirito. Non si pensi, inoltre, che fra Nicola sia vissuto sempre tra visioni, in compagnia del Signore, della Madonna, degli Angeli e di S. Francesco : no. Egli ha conosciuto anche il demonio, le sue arti, i suoi attacchi, i suoi furori. Spesse volte, non riuscendo vittorioso con la violenza,il demonio si presentava e tentava fra Nicola rivestendosi da Angelo di luce. Questo gli capitò proprio la notte della Pentecoste del 1689 in cui, stando a quanto riferito dal suo confessore P. G. Battista, fra Nicola vide il demonio sotto forma di colomba non bella, non lucida, non chiara, ma affuscata. Il demonio cercava di tentarlo, insinuando nella sua mente dubbi su tutte le visioni; oppure, facendolo credere già un santo; cercava soprattutto di togliergli la pace dell’animo, la serenità, l’abbandono in Dio, tentandolo contro la fede, contro l’eternità e la virtù della castità. A volte lo distraeva, mentre pregava; allora il Santo lo cacciava, ma egli rispondeva: Non me ne voglio andare. Altre volte, sempre mentre egli pregava, il demonio gli mordeva il dito. Fra Nicola ebbe tentazioni interiori ed esteriori; tribolazioni così forti, che a volte lo rendevano afflitto, pensieroso, facendogli credere persino di essere un dannato,di essere già all’Inferno, come già scritto in precedenza,Non mancò al Beato l’aridità, durante la quale servì Dio con grande umiltà, fiducia e abbandono in Lui.
Notizie dal libro"San Nicola da Longobardi" di P.Ottavio Laino O.M.
Immagine dal libro"Più in alto delle aquile" di P.A.Bellantonio (illustrazioni a cura del pittore Cosimo Misio)