Ai poveri dava precedenza su tutti
Un caso analogo gli capitò nell’anticamera della principessa Donna Olimpia Pamphili Colonna, a piazza Santi Apostoli, avendogli ella fatto sapere che voleva parlargli. Essendosi avvicinata l’ora del mezzogiorno disse al domestico: i poveri di Gesù mi aspettano in quest’ora; dalla Signora potrò essere in altro tempo. E si partì. Quando poi, alcuni religiosi lo rimproveravano, per i troppi poveri che ammetteva e perché si privava spesso del suo per darlo a loro e chiedeva supplementi di carità per i medesimi o anche del pane della cerca per la comunità, egli accettava i rimproveri con umiltà e pazienza e,con dolci parole li rabboniva:
Fratello, perdonatemi, per amor di Dio; supplicava un altro oblato, quello della cerca del pane, quietatevi: date et dabitur vobis; era il suo latinorurm applicato perfettamente alla carità, come commenta il Bellantonio. Quando, poi, gli domandavano: Perche’ con tanta attenzione badi a distribuire l ’elemosina e il vitto a tanta gioventù che potrebbe procurarselo con il lavoro? Rispondeva: Per tenerli lontani dalle offese a Dio e perche' avendo poca voglia di faticare non se lo procurassero con furti e altre maniere pregiudizievoli al prossimo. I superiori lodavano sommamente fra Nicola, per tanta sua carità e lo apprezzavano per l’umiltà, la mansuetudine, lo zelo e la piacevolezza con cui la faceva.
Fonte notizie dal libro"San Nicola da Longobardi"di P.Ottavio Laino O.M.
* Immagine dal libro"Più in alto delle aquile" di P.A.Bellantonio (illustrazioni a cura del pittore Cosimo Misio)